martedì 11 marzo 2014

L'ora nera

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Iniziamo con la trama di questo filmetto horror-fantascientifico.
Un gruppo di ragazzi americani si trova a Mosca per diversi motivi, quando la città viene attaccata da misteriosi esseri.
 Gli alieni mi hanno ricordato quelli della saga dei Dragonieri di Pern, di Anne McAffrey: masse filamentose luccicanti che distruggono qualsiasi cosa tocchino, apparentemente solo in parte intelligenti, che cadono dal cielo. In più questi a tratti diventano invisibili, e i nostri non hanno draghi con cui dar loro fuoco.
I ragazzi si rifugiano per un giorno e una notte in uno scantinato, e quando decidono di uscirne la città è un campo di battaglia quasi deserto. Quando vengono a sapere di un sottomarino che potrebbe portarli via, cercheranno di attraversare la città per raggiungerlo.



La decisione di ambientare il film a Mosca invece che nelle abusate New York o Los Angeles è coraggiosa, oltre che originale, e aggiunge un pizzico di pepe in più alla trama: All'orrore della situazione si unisce l'angoscia di essere in una città straniera, della quale non si conosce nè la topografia nè la lingua. Alla paura si aggiunge l'alienazione, l'ansia di essere lontani da casa. Ad essa anche la speranza, un po' stupida ma inevitabile, di poter tornare alla normalità se solo si riuscisse a tornarci.

Peccato che questa idea non sia stata sfruttata per niente bene, per colpa di una sceneggiatura da B movie in zona retrocessione.

Ecco, manca giusto un drago che gli dia fuoco mentre scendono.

Diciamo ad esempio che è un po' bizzarro che questi siano praticamente i soli sopravvissuti al primo attacco.
L'unico non americano del gruppo (almeno nella prima parte del film) è un idiota da manuale, fatto con lo stampino da altri millemila film del genere. Tutte le stupidaggini le fa lui, tutti i guai sono colpa sua. Gli altri, in compenso, sono tutti piuttosto piatti, la bionda dirà si e nò quattro parole in tutto il film, e sono scemenze.
Tutti quelli che incontrano parlano benissimo l'inglese, tanto da usare con disinvoltura parole come "onde elettromagnetiche" e "microonde". Ma tanto i dialoghi sono sterili quando non abbastanza insulsi.

Mi sono piaciute molto le varie difese "elettriche", con gabbie di Faraday e catene per la messa a terra... sarà per i miei studi e lavori passati da elettricista. L'estetica della città devastata ma non troppo è buona, ben fatta, ma l'abbiamo comunque già vista un mucchio di altre volte.
Nella prima parte del film ci sono dei momenti anche abbastanza spaventosi, ma il ritmo non viene mantenuto fino alla fine.

Si starà comodi in una gabbia di Faraday?

Insomma, un film abbastanza inutile. Non dico pessimo, ma inutile. Domani me lo sarò dimenticato. C'è sicuramente di peggio in giro, alla fine si lascia guardare senza sbadigliare e senza farti venire voglia di alzarti e andare via, ma non è di sicuro un film necessario nella videoteca di nessuno.
La locandina dice che l'hanno pure distribuito in 3D. Io, di scene che potessero sfruttare il 3D non ne ho vista neanche una.

Il Moro

4 commenti:

  1. Era da tempo che non vedevo nemici luminosi al cinema

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  2. Acc... me l'ero già dimenticato.
    Effettivamente, anch'io l'avevo guardato per la strana ambientazione e la (vana) speranza che il film mantenesse le promesse nella sceneggiatura.
    Sebbene la seconda parte si perda in un survival metropolitano, non butterei proprio tutto.
    Gli alieni mi sono piciuti, anche la loro entrata come i fuochi d'artificio del 4 Luglio, il loro modo di "vedere" e come inceneriscono (stile titarella per Nosferatu). Erano più "espressivi" degli attori.
    Comunque, per vedere un Mosca a soqquadro, ti consiglio la prima parte di "Die Hard - Un buon giorno per morire"... poi, anche questo film si rilassa.

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