martedì 15 marzo 2016

Sul pianeta perduto, recensione

Romanzi a fumetti bonelliSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Darwin, che ho recensito qui, è stata una vera presa per il culo.
Per fortuna ognuno dei Romanzi a fumetti Bonelli fa storia a sè, e infatti questo Sul pianeta perduto è tutta un'altra storia.

Il pianeta di cui si parla, è che è stato creato da Serra e Bacilleri dopo lunghi studi astronomici per poter ottenere gli effetti voluti pur mantenendo un certo realismo, mostra al sole sempre la stessa faccia. La notte esiste, anche se avviene solo ogni tre giorni di tempo terrestre, ed è in realtà un'eclissi dovuta all'enorme luna del pianeta.
Qui, cento anni fa, sono naufragate due astronavi umane, perdendo ogni contatto con la loro razza ormai diffusa ovunque nello spazio.



I due ragazzi protagonisti sono i discendenti dei superstiti di una delle due astronavi, e vivono in un villaggio rurale su un'enorme isola, separata dal resto del mondo da un'insuperabile muraglia di onde create dalla forza gravitazionale della luna.
Una vita semplice ma noiosa, e gli adulti sembrano voler nascondere ai ragazzi dei segreti.
Un giorno un naufrago giunge da oltre la muraglia di onde rivelando l'esistenza di un'altra civiltà, più tecnologica e più simile a quella d'origine, fondata dai sopravvissuti dell'altra astronave. L'occasione per i due ragazzi di sfuggire alla vita tediosa che si prospettava loro...
Ma siamo sicuri che i vecchi del villaggio sbagliassero a voler mantenere i loro segreti?

recensione


Serra rielabora in questa storia una quantità di suggestioni preesistenti, da Guerre Stellari a Il Pianeta Proibito, da Laputa - Castle in the sky a The village, dai disegni di Moebius ad Aldebaran, e forse altri che non sono riuscito a individuare. Un mix riuscito alla grande per una storia d'avventura che è anche una storia di formazione e un'allegoria di molti vizi e difetti umani, che la specie si è portata dietro anche su un pianeta lontano.

Paolo Bacilleri
Alla faccia della griglia.


I disegni di Paolo Bacilleri danno poi a tutto l'insieme un'aria sognante, poco realistica, caratteristica rara nei fumetti Bonelli. Anche la sparizione della classica "griglia" Bonelliana per le vignette dimostra che ci troviamo di fronte a un fumetto frecco e moderno.

Insomma, una piccola perla dalla Bonelli che consiglio a tutti.

2 commenti:

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